Elizabeth Bennet, protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, è il ritratto di un personaggio complesso e imperfetto, capace di suscitare l’empatia e l’ammirazione dei lettori.
L’abbiamo amata tutti (o almeno chi ha apprezzato il libro) ma cosa ci ha spinto ad amarla così?
La sua principale debolezza, l’orgoglio, è allo stesso tempo ciò che la rende incredibilmente umana e forse è ciò che l’ha resa una delle protagoniste letterarie più discusse.
A differenza di altre eroine dell’epoca, Elizabeth non è semplicemente una figura idealizzata di perfezione morale e bellezza. Jane Austen ci regala una donna forte e indipendente, ma anche vulnerabile ai pregiudizi e agli errori.
All’inizio del romanzo, Elizabeth incontra Mr. Darcy e lo giudica severamente sulla base di ciò che appare: un uomo freddo e altezzoso. Questa prima impressione viene rafforzata dalle bugie di Mr. Wickham, che con il suo fascino riesce a manipolare la percezione di Elizabeth. È qui che emerge il primo conflitto interiore della protagonista: il suo desiderio di sentirsi una giudice acuta delle persone e delle situazioni le impedisce di vedere oltre le apparenze. Il suo orgoglio personale le offusca la capacità di analizzare i fatti con obiettività e crede alle parole di una persona senza averne verifica la veridicità.
L’evoluzione di Elizabeth avviene lentamente, soprattutto quando viene a conoscenza del vero carattere di Mr. Darcy.
Infatti quando quest’ultimo si rivela capace di un atto di generosità profonda (l’aiuto silenzioso che offre alla famiglia Bennet per risolvere il disastro causato da Lydia), Elizabeth è costretta a riconsiderare tutto ciò che pensava di sapere.
Mette in dubbio i suoi pensieri ma soprattutto la sua bravura nel giudicare il prossimo.
Questa capacità di cambiare idea, di ammettere i propri errori, è ciò che la distingue come un personaggio di crescita e autoconsapevolezza. Nonostante le sue imperfezioni, Elizabeth è una figura che evolve, che impara dai suoi sbagli e matura.
Questo aspetto la rende straordinariamente vicina a noi, come lettori. Chi di noi non ha mai giudicato male qualcuno sulla base di errate prime impressioni o ha lasciato che il proprio orgoglio interferisse con il giudizio? Il cammino di Elizabeth è una riflessione sulla necessità di superare i pregiudizi e l’orgoglio personale per crescere, una lezione che ritengo molto importante.
Inoltre, questo personaggio femminile critica, seppur in maniera sottile, ciò che accade ovunque e in ogni epoca.
Le sue imperfezioni, infatti, non sono solo personali, ma riflettono la società in cui vive: una società che valorizza le apparenze, le convenzioni e il matrimonio per interesse. Elizabeth sfida queste norme grazie alla sua indipendenza e la sua volontà di scegliere l’amore vero, anziché un matrimonio di convenienza. Le sue debolezze non la rendono solo una figura romantica, ma anche una pioniera del pensiero critico e della libertà, pur nei limiti delle convenzioni sociali del suo tempo.
L’imperfezione di Elizabeth Bennet – il suo orgoglio e i suoi pregiudizi iniziali – sono ciò che la rendono una delle protagoniste più amate della letteratura. La sua umanità, la sua capacità di sbagliare e di imparare, ci ricordano che i personaggi migliori non sono quelli perfetti, ma quelli che ci mostrano quanto possiamo evolvere.
Sara Iannone
Rifugio Dei Lettori